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Freddo e gelate tardive

21 giugno 2016

Spesso si parla di “climate change” in viticoltura, sui cambiamenti che vengono apportati dalle diversità di temperature e disponibilità idriche che spesso si verificano. Purtroppo invece, quello che è successo la notte tra il 26 ed il 27 aprile nella Francia del nord-est è uno dei peggiori incubi di un vignaiolo: la gelata tardiva. Il flusso di aria fredda che ha colpito l’Europa alla fine di Aprile, non risparmiando neanche noi che però abbiamo lungo la penisola climi più miti rispetto a quelli Francesi, ha compiuto un vero disastro sulle viti oramai germogliate da tempo e con tralci a frutto già in piena espansione, con temperature che arrivando fino a -7°C hanno sostanzialmente “bruciato” i tralci fruttiferi, compromettendo così quasi completamente la prossima vendemmia: Per la Loira e la Borgogna, dove la zona più colpita è stata la celebre fascia collinare della Cote d’Or (da dove provengono molti dei più celebri vini del mondo), si parla di una perdita di produzione media del 60%, come hanno sinteticamente commentato sui social degli amici francesi di quella zona: “une catastrophe”…
Le gelate tardive che negli ultimi anni si erano verificate raramente (gli ultimi anni con temperature negative così tardive in Europa sono stati il 1991 ed il 1993), sono un fenomeno assai difficile da contrastare: alcune tecniche di contrasto, tra cui l’irrigazione dei tralci (proprio per far sì che il ghiaccio che si forma faccia da protettore innalzando la temperatura) sono però molto impegnative e difficilmente realizzabili senza una certezza quasi assoluta del verificarsi della gelata. In pratica in quei giorni tutti erano sull'attenti, ma nessuno si aspettava che le temperature sarebbero scese così tanto, ed in particolare in quella notte.
Alcuni, soprattutto nella Svizzera settentrionale, hanno utilizzato una laboriosa tecnica che prevede l’accensione di piccoli fuochi per innalzare la temperatura in tutto il vigneto, creando immagini (come quella in capo al testo) di rara bellezza, oltreché di significato.
Unanime la solidarietà di tutto il mondo del vino per i cugini francesi.
Guido Beltrami
Enologo